50 minuti di ritardo
(2019)




50 minuti di ritardo rievoca un’esperienza realmente accaduta a un membro della compagnia su un aereo diretto da Mykonos a Venezia.
La partenza fu ritardata di 50 minuti a causa della presenza a bordo di due profughi di circa sessant’anni, travestiti da turisti. Solo dopo che furono fatti scendere, l’aereo poté decollare. Nessuno dei passeggeri fece nulla.

Il protagonista della scena è un grande schermo, una finestra-specchio che permette a performer e spettatori di affacciarsi e interagire con il mondo online e dei social.
I performer sono insieme al pubblico, coinvolti nella stessa visione.

Un timer digitale scandisce la durata di ogni esperienza.
50 minuti è la durata dell’attesa che performer e spettatori rivivono all’interno del teatro; è il ritardo di un decollo, un tempo strappato alla quotidianità per riflettere su come pensiamo, comunichiamo e inganniamo l’attesa.

Questi sono “i minuti di ritardo” in cui gli spettatori vengono sottratti al tempo del mondo, per sentirsi parte di una comunità teatrale che pensa, ride e distrae se stessa.



Regia e drammaturgia
Creazione

Organizzazione
Assistente alla regia
Fotografie
Alessia Cacco e Jacopo Giacomoni
Elena Ajani, David Angeli, Alessia Cacco, Jacopo Giacomoni, Davide Pachera, Marco Tonino
Marco Tonino
Eleonora Bonino
Matteo de Mayda e Filippo Manzini


Produzione
MalmadurCoproduzione
Fondazione Teatro della ToscanaIn collaborazione con
Evoè!TeatroSi ringrazianoS.a.L.E Docks, Accademia Teatrale Veneta, Teatro dei Servi Disobbedienti e Altre Velocità