Rapimento
(2021)



Uno spettacolo per uno spettatore solo in un teatro vuoto.
Un teatro senza persone, senza attori, senza scenografia ha sequestrato gli spettatori. Il pubblico è stato rapito dalla tecnologia, preso in ostaggio da uno spazio disabitato da troppo tempo.

Uno spettatore solo entra, per la prima volta dopo la chiusura dovuta al Covid-19, in un teatro vuoto. Una voce sintetizzata gli parla, ma non è lì per rispondere alle sue domande né per eseguire i suoi ordini. 

Lo spettatore, in balia di una voce senza corpo e senza storie, si trova di fronte all’enigma del tempo. 

«L'Inizio è ancora. Non è alle nostre spalle, come un evento da lungo tempo passato, ma ci sta di fronte, davanti a noi.»



Testo e regia
Tutor
Jacopo Giacomoni e Carlotta Pansa
Federico Bellini


Progetto
Mediatori del reale. Dramaturg fra teatri e cittàCon il sostegno di
MIBACT e SIAE
Nell’ambito del programma “Per chi crea”