È solo un lungo tramonto
(2025)
Questo è un meccanismo di distorsione testuale per un teatro della dimenticanza, per una hauntology teatrale. Ho registrato i ricordi di mio padre, li ho trascritti e li ho dettati al mio computer che li ha a sua volta trascritti; li ho riletti, ridettati al computer che li ha nuovamente trascritti, e così via. Il processo sloga il testo come la memoria di mio padre è slogata dalla demenza.
The time is out of joint.
Viviamo un presente che non si può ricordare, infestato da un passato che non si può dimenticare. È una lenta disintegrazione verso il silenzio. Non ci sono colpi di scena, non c’è forse nessun dramma
È solo un lungo tramonto.
Sound design
Videografie
Scenografia
Costumi
Assistente alla regia e grafica
Musica
Alessandro Gambato
Furio Ganz
Arianna Sortino
Ambra Accorsi
Eleonora Bonino
Jacopo Giacomoni e Alessandro Gambato
CoproduzioneTeatro Stabile di Bolzano
In residenza presso Teatri Riflessi/IterCulture, in partnership con gARTen – festival di teatro nel parco di Fondazione Claudia Lombardi per il teatro, Lugano, con il supporto di European Festivals Fund for Emerging Artists – EFFEA, un’iniziativa della European Festivals Association (EFA), co-finanziata dall’Unione Europea.
Col sostegno diIntercettAzioni – Centro di Residenza Artistica della Lombardia
Operaestate/CSC di Bassano del Grappa.