La più grande tragedia dell’umanità
(2024)
Uno spettacolo che permette al pubblico di eleggere la più grande tragedia dell’umanità.
Si parte dalla perdita di un cellulare e si arriva a un amore tradito, alla nascita di Facebook, a un bambino caduto in un pozzo, all’estinzione degli elefanti, a un’epidemia, a un genocidio, a un paragone tra una strage vicina e una lontana, tra una recente e una passata.
Uno spettacolo che spettacolarizza la spettacolarizzazione della sofferenza e si chiede: come possiamo, ora, rappresentare una tragedia su un palcoscenico?
Debord diceva che lo spettacolo è il momento storico che ci contiene. Fuori dal teatro, lo spettacolo costituisce il modello presente della vita socialmente dominante.
Come possiamo insieme, dentro un teatro, guardarci da fuori?
Osservare i meccanismi che ci fanno implicitamente scegliere ogni giorno a quale dolore dedicare la nostra indignazione?
Il dispositivo ruota intorno a due temi: la spettacolarizzazione mediatica del dolore e la rappresentabilità del tragico.
Come cambia la mia percezione del dolore a seconda dei mezzi espressivi usati per rappresentarlo?
Quale tragedia rappresenta il muro contro cui far schiantare questo gioco perverso?
Drammaturgia
Performer
Comunicazione
Assistente
Costumi
Jacopo Giacomoni
Jacopo Giacomoni, Yoko Yamada
David Angeli
Chiara Uliana
In collaborazione con Angie Power
Produzione
Malmadur e Evoè!Teatro
Partner
Teatro Stabile di Bolzano, Centro Servizi Culturali S. Chiara di Trento
Con il contributo di
Fondazione CARITRO
Riconoscimenti
Testo finalista di NdN – Network Drammaturgia Nuova 2020
Progetto selezionato nel 2022 dal bando Piattaforma per la circuitazione dello spettacolo professionale in Trentino-Alto Adige, promosso da TSB, CSCSC e CTT